Salta al contenuto principale

Tumore della prostata, A.O.B. dona un ecografo di ultima generazione all'Urologia

L’Ospedale di Bergamo è l’unica struttura pubblica in Regione Lombardia a dotarsi del dispositivo a microultrasuoni, che sarà utilizzato dagli specialisti dell’Urologia per affinare la diagnosi del tumore alla prostata. Da A.O.B. arriva un altro aiuto concreto per i pazienti oncologici 

Ecografo diagnosi prostata Bergamo
Marco Roscigno, Francesco Locati, Maurizio Radici e Luigi Da Pozzo con il nuovo ecografo

Grazie alla sua elevatissima risoluzione, che sfrutta le onde ad alta frequenza (microultrasuoni), l’ecografo di ultima generazione in dotazione all’Urologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII permette una miglior definizione del tessuto prostatico e una maggiore possibilità di identificare eventuali lesioni sospette. Lo strumento è già entrato in funzione ed è stato donato da A.O.B. Associazione Oncologica Bergamasca. Sarà utilizzato in affiancamento alla risonanza magnetica per affinare la capacità di diagnosi di tumore alla prostata.

Alcuni studi recenti hanno dimostrato che l’utilizzo di ecografi ad alta risoluzione, in affiancamento alla risonanza magnetica, permette di migliorare la capacità diagnostica realizzando biopsie prostatiche mirate, se necessarie, con maggiore precisione – ha spiegato Luigi Da Pozzo, Professore di Urologia all’Università di Milano Bicocca e Direttore dell’Urologia -. La cosiddetta ‘biopsia di fusione’, metodica che prevede la fusione delle immagini ottenute dalla risonanza magnetica a quelle in real time prodotte dall’ecografo, permette così di definire con maggiore precisione il percorso clinico-terapeutico e di effettuare i controlli per i pazienti in follow up”.  

Alla presentazione dell’ecografo hanno partecipato, per l’Ospedale bergamasco, Francesco Locati, Direttore generale e gli urologi Luigi Da Pozzo e Marco Roscigno, responsabile della Prostate Cancer Unit. Per l’associazione A.O.B. era presente il Presidente Maurizio Radici.

Questa nuova dotazione tecnologica ad oggi è presente solo all’Ospedale di Bergamo, tra le strutture pubbliche di Regione Lombardia. Sono centinaia i pazienti che potranno avere vantaggio. Basti pensare che ogni anno all’Ospedale Papa Giovanni XXIII vengono eseguite circa 800 biopsie prostatiche e che oltre 400 pazienti sono attualmente seguiti dall’Urologia nei protocolli di sorveglianza attiva. Proprio per potenziare la diagnostica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, A.O.B. - Associazione Oncologica Bergamasca aveva donato all’Urologia nel 2018 un ecografo dedicato alle biopsie di fusione.

Maurizio Radici e Luigi Da Pozzo
Maurizio Radici e Luigi Da Pozzo

Siamo molto orgogliosi di consegnare all’Ospedale questa nuova strumentazione – ha sottolineato Maurizio Radici, Presidente dell’Associazione Oncologica Bergamasca - che permette di essere ancora più efficaci negli screening legati al tumore della prostata. La nostra Associazione è sempre molto attenta alle necessità dell’Ospedale ed è fiera, in questo caso, di poter contribuire a mantenere i livelli di eccellenza e di avanguardia della Prostate Cancer Unit. Approfitto per ringraziare le persone che, anche economicamente, ci hanno sostenuto in questo ambizioso progetto, dedicato in particolare alla memoria dell’avv. Alessandro Cicolari”.

Ringrazio calorosamente l’Associazione Oncologica Bergamasca, i suoi volontari e tutti i sostenitori che hanno voluto contribuire a questo ulteriore avanzamento tecnologico per l’attività clinica rivolta al tumore della prostata – ha concluso Francesco Locati, Direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. Alla luce delle crescenti necessità di diagnosi precoce in ambito prostatico, l’obiettivo del nostro centro è di fornire ai pazienti le metodiche diagnostiche più avanzate, efficaci e sicure disponibili”.

La neoplasia prostatica è attualmente il tumore solido più frequente nell’uomo. La sua diagnosi è nella maggior parte dei casi incidentale, essendo tale patologia quasi sempre asintomatica. La sua incidenza è maggiore dopo i 50 anni, ma sempre più frequentemente si riscontrano diagnosi già a partire dai 40 anni.