Ad aprile 2013 sono già sette i pazienti affetti da insufficienza mitralica e scompenso cardiaco avanzato curati con successo nel Dipartimento Cardiovascolare dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo con un approccio mini-invasivo che prevede l'utilizzo del dispositivo MitraClip. Si tratta di pazienti per i quali il trattamento cardiochirurgico tradizionale, a cuore aperto e con circolazione extracorporea, è considerato molto rischioso e quindi controindicato, a causa dell'età avanzata, delle malattie associate e della grave compromissione della funzionalità cardiaca.
La MitraClip è un dispositivo meccanico che permette di riparare la valvola per via percutanea: la clip, attraverso la vena femorale, con un piccolo catetere e sotto guida ecografica, viene spinta fino al cuore, dove crea un ponte tra il tessuto dei lembi della valvola, correggendo così il difetto di chiusura che sta all'origine della malattia.
"L'insufficienza mitralica - ha spiegato Antonello Gavazzi, direttore dell'Unità di Cardiologia 1 dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo - è la patologia valvolare più frequente ed è al secondo posto in Europa tra le malattie delle valvole cardiache che necessitano di intervento chirurgico. Nei pazienti con scompenso si presenta nell'80% dei casi e, tra questi, il 40% comporta un'insufficienza grave. Gli studi osservazionali mostrano come questa complicanza, nei pazienti con scompenso cardiaco cronico, si leghi a una maggiore frequenza delle riospedalizzazioni e a un tasso di mortalità due volte superiore".
"L'insufficienza mitralica è un difetto di chiusura della valvola mitralica per cui una quota di sangue, anziché dal ventricolo sinistro entrare nell'aorta, refluisce in parte nell'atrio soprastante - ha spiegato Michele Senni, direttore dell'Unità di Medicina Cardiovascolare e responsabile del programma -. Prima dell'introduzione della MitraClip solo un numero ridotto di pazienti poteva avvalersi di un trattamento efficace per questa malattia, dati i rischi connessi all'intervento cardiochirurgico di sostituzione della valvola. Oggi invece, grazie a questo dispositivo, possiamo intervenire con successo anche su pazienti anziani o cardiologicamente compromessi, per i quali l'intervento tradizionale presenta rischi elevati".
Il Papa Giovanni XXIII è la prima struttura ospedaliera di Bergamo a fornire questo tipo di terapia e l'unico centro in Italia in grado di offrire al paziente con scompenso cardiaco tutte le possibilità terapeutiche, dalla terapia elettrica di resincronizzazione alla riduzione chirurgica del ventricolo sinistro, dal trapianto cardiaco all'assistenza ventricolare, fino alla MitraClip.
La MitraClip rappresenta la massima espressione del lavoro in team, che non è richiesta in nessuna altra procedura impiegata nei pazienti affetti da patologia cardiovascolare. Il successo di questa procedura richiede infatti una forte collaborazione tra le diverse figure professionali che ruotano attorno al paziente con scompenso cardiaco, cioè l'ecocardiografista Vincenzo Duino, i Cardiologi interventisti Luigi Fiocca e Giuseppe Musumeci della Cardiologia 2 diretta da Orazio Valsecchi, l'quipe cardiochirurgica di Paolo Ferrazzi, l'elettrofisiologo Paolo De Filippo e gli anestesisti-rianimatori guidati da Luca Lorini. Questi professionisti, che costituiscono l'Heart Team per la MitraClip dell'Ospedale Papa Giovanni di Bergamo, sono chiamati a capire se l'insufficienza mitralica contribuisce in modo determinante ai sintomi e se l'impianto della MitraClip è tecnicamente realizzabile, procedendo quindi alla sua esecuzione.